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Riflessioni
d'entrata e approccio metariflessivo
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In
questa parte del sito propongo materiali, spunti e strategie didattiche
elaborate nel corso degli anni. Buona parte dei contenuti ho potuto
riprenderli in una scheda didattica, sulla base delle esperienze
realizzate con decine di corsisti, insegnanti, formatori aziendali,
specialisti del personale, responsabili d'aziende, servizi e scuole.
Ringrazio tutte le persone che, con il loro contributo, a volte
inconsapevole, mi hanno permesso di cogliere spunti, a mio parere
interessanti. Nella formazione siamo sovente presi dal "fare",
dall'azione diretta. Questo atteggiamento lodevole e volto al
raggiungimento degli obiettivi formativi, limita sovente o annulla
addirittura il tempo della riflessione, del decentramento, dell'analisi.
Così ho avuto l'occasione di vedere delle lezioni magistrali,
tenute da formatori inconsapevoli del proprio agire: "ma
io faccio come mi viene, stavolta la classe ha reagito bene e
la lezione è stata interessante".Altre volte il formatore
si scontra con l'insuccesso, giungendo a situazioni di incomprensione
o di relazione simmetrica o, ancora, di noia e disinteresse della
classe che ha di fronte. E dopo queste situazioni riscontro a
volte la difficoltà a rileggere il percorso che l'ha fatto
giungere a quel risultato.
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Le
competenze
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A partire
dalla metà degli anni 1980 mi sono interessato di profili
professionali. Anche altri l'hanno fatto, ben inteso, e con un
approccio ben più ricco e appropriato. Il mio compito e
interesse era di definire quali dovessero essere le competenze
e le conoscenze necessarie per gestire situazioni di difficoltà
nell'apprendimento. Mi rivolgevo a insegnanti di scuola media
che avevano a che fare con preadolescenti e adolescenti iscritti
alla scuola dell'obbligo, in Ticino, Cantone svizzero di lingua
italiana.
Molto
è stato sperimentato e alcuni risultati sono stati raggiunti.
Una consapevolezza è comunque rimasta, anche dopo aver
lasciato quel compito:
Quando
ragiono su un profilo professionale considero le aree di competenza,
combinando le necessità determinate dal mandato - dal compito
- con l'esperienza e il potenziale della persona che ho di fronte.
A mio parere infatti, se la competenza di una persona si vede
nel suo agire, occorre accettare che ogni persona agisce in modi
diversi, in ogni situazione, seguendo l'insieme delle riflessioni
e decisioni che prende.
La
situazione di cui parlo è da considerare come il costrutto
della mia mente, che la anticipa, se del caso, la osserva, l'analizza
e la misura con possibili varianti di sviluppo. Questo modo di
muoversi di fronte a una situazione è "il mio modo",
anzi è il modo che mi va bene di esemplificare in questo
momento.
La situazione è quella che vedo io:
- per
questo motivo non esistono situazioni uguali!
Costruisco
comunque un quadro generale di riferimento, giocando sull'acronimo
CARTE, fatto di
C |
Lingua
e comunicazione è il nome di un capitolo del "Programma
quadro per l'insegnamento della cultura generale" agli
apprendisti svizzeri. Una delle competenze che appaiono come
indispensabili , oggi, sembra proprio essere quella comunicativa.
Nel contempo credo che sia questa una delle competenze maggiormente
considerate, a torto, come "spontanea", naturale
e su cui, purtroppo, non si investono sufficienti risorse,
per assicurare ad ognuno un contesto in cui esercitare le
diverse forme di comunicazione. |
Comunicazione |
A |
L'autonomia,
sovente sinonimo improprio di "solitudine" è
da vedere a mio parere come una competenza intimamente collegata
con l'idea di rete, su cui intervengo qui sotto. La persona
autonoma conosce le proprie abilità e i propri limiti,
sa organizzarsi in situazione e pianificare in funzione delle
proprie conoscenze - capacità. |
Autonomia |
R |
La
rete, termine forse abusato, che ridefinisce in modo geniale
il concetto d'apprendimento "per mattoni" in un
apprendimento per "prossimità", collegamenti
e articolazione tra elementi diversi. La relazione tra gli
elementi della rete È la rete stessa, così come
il significato delle frecce che collegano gli elementi di
uno schema sono determinanti per comprendere lo schema stesso,
la relazione tra gli attori di una rete è determinante
per conoscere il potenziale della rete, il sapere di cui è
portatrice e le sue capacità di intervenire nella realtà,
di autoalimentarsi, di entrare in rete con altre entità
complesse. |
Rete |
T |
Una
competenza si definisce sovente come quella possibilità
che ha un individuo di riutilizzare in modo originale le conoscenze
e le capacità acquisite ed esercitate in altri momenti
e luoghi della sua esistenza, a vantaggio della situazione
in cui si viene a trovare. Il transfer è dunque una
delle caratteristiche più peculiari al concetto di
competenza. |
Transfer |
E |
Entusiasmarsi
non è sempre cosa facile, d' altronde avevo ancora
questa E da collocare, per riuscire nel mio esercizio con
la parola CARTE. E allora ecco che entusiasmo mi viene in
aiuto per affrontare il tema della motivazione, del senso
che una persona sa dare alla propria esistenza e alle azioni
che svolge. L'entusiasmo, così come la motivazione
sono per me delle risultanti di una situazione che si costruisce
e che integra una persona in un progetto, in cui essa è
pronta a riconoscersi. |
Entusiasmo |
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La comunicazione
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Nella
scuola professionale, e non solo lì, l' insegnante gestisce
spazi di comunicazione, richiede interventi ai propri apprendisti,
propone comunicazioni elaborate da altri, per altri formati di
fruizione.
Si
dice che ci troviamo nel pieno della "Società dell'informazione".
Chissà se ne siamo davvero coscienti e se questo "delimitare"
un periodo specifico potrà esserci utile per consolidare
la professionalità dell'insegnante!
Sta
di fatto che oggi il docente è visto soprattutto come una
persona che deve saper comunicare, con i suoi allievi, un pubblico
ben definito, un target del suo lavoro! L'attenzione alle forme
comunicative è esasperata, oltre che dai termini, anche
dal confronto continuo con i media, che fanno sovente del formato
comunicativo l'elemento di maggior prestigio, riducendo l'impegno
per quanto riguarda la cura del contenuto. Che fare nella scuola?
Seguire una tendenza che mira al "coinvolgimento", all'"audience",
sperimentare formati comunicativi diversificati, che rispondano
al meglio alle caratteristiche dei nostri allievi, diversi da
quelli che eravamo noi, poiché diverso è il contesto
socio culturale in cui operiamo oggi?.
In
ogni caso occorre affrontare il quesito centrale:
- Quale comunicazione per essere efficaci nel far apprendere?
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L'autonomia
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Buona
parte del lavoro che svolge un formatore si fonda ancora sulle
decisioni che prende personalmente.
Attenzione
a non sottovalutare gli effetti perversi di un eccesso di autonomia:
- a volte vedo situazioni formative in cui si prescrive l'autonomia
invece di fornire alla classe l'occasione di riflettere sui modi
di lavorare in modo autonomo
- autonomia può diventare solitudine, occorre inserire
attività autonome in un quadro formativo che valorizzi
la condivisione e l'interdipendenza tra lavori personali.
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La
rete collaborativa
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Sempre
più il formatore è chiamato a operare in stretta
relazione con altri operatori, nel campo della formazione, ma
pure amministratori - che gestiscono il contesto formativo, tecnici
- che assicurano il funzionamento degli strumenti e dei programmi
necessari per attività mediate da computer, persone risorsa
- che vivono sul territorio e interagiscono puntualmente o regolarmente
a causa della loro competenza settoriale o per altri motivi.
Attenzione:
come per l'autonomia, anche nel caso di lavoro in gruppo, a volte
il formatore prescrive l'attività "lavorate in gruppo
oggi", senza attivare forme di riflessione e condivisione
in merito alle competenze necessarie e all'attitudine da tenere
in situazione di lavoro cooperativo.
Il
lavoro cooperativo, tra pari o con persone che assumono ruoli
diversi, necessita sempre più di una visione d'insieme,
che non può essere affidata ad altri, esterni, ma dev'essere
costruita insieme, imparando il linguaggio degli altri e conoscendo
gli obiettivi di ognuno.
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Il
transfer
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Una
delle utopie che dà tuttora senso alla ricerca nell'area
della formazione e della didattica è da vedere nell'impegno
di offrire ai propri studenti o apprendisti qualche strumento
e strategia per poter trasferire quel che hanno imparato nelle
aule scolastiche ad altri contesti lavorativi e di vita quotidiana.
Attenzione:
così come nella scuola giungono giovani e adulti poco capaci
a gestire situazioni complesse ... e poi scopriamo che nella quotidianità
si occupano di sindacati, bande paesane o organizzano settimane
musicali o gare sociali ...
ogni formatore deve essere attento a non dar per scontato che
una competenza dimostrata nel contesto d'aula, in situazione d'esame
o in un lavoro simulato sarà riutilizzata consapevolmente
in altri contesti e situazioni!
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L'entusiasmo
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Fonte
di preoccupazione, per molti formatori il fatto di entusiasmare
o, almeno, interessare i propri allievi è una scommessa
quotidiana. Riuscire a dar senso al lavoro scolastico, far emergere
le motivazioni intrinseche, esplicitare le motivazioni estrinseche
sono altrettanti obiettivi della formazione. Il contesto relazionale,
la consapevolezza del proprio obiettivo e del percorso che si
sta seguendo sono alcuni elementi che concorrono a soddisfare
il nostro allievo.
Attenzione
però a non impostare la formazione secondo criteri televisivi.
La qualità della formazione non è determinata da
indici di gradimento, anche perché sovente la motivazione
è esterna al soggetto, che a volte preferirebbe fare zapping,
e questo per motivi slegati dalla situazione stessa d'insegnamento.
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Prodotti
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Da
alcuni anni utilizzo la sigla GiocoDid per indicare i miei materiali
didattici d'uso corrente. Nella mia vita professionale ho anche
siglato alcuni documenti didattici, per segnalare la proprietà
intellettuale? perché andava o va ancora di moda, per lasciare
una traccia, che arricchisce l'illusione d'eternità? Mah,
sta di fatto che di tanto in tanto ritrovo questa sigla.
La
proposta è tematica, le aree sono di diversa natura, la
qualità è variabile, anche perché le schede,
le riflessioni, gli articoli proposti rispondevano via via a necessità
puntuali, qual è una attivazione o un esercizio da proporre
a dei formatori oppure la richiesta di una rivista che desidera
un approfondimento su un tema o la descrizione di un progetto
in corso. In realtà questa raccolta variegata mostra abbastanza
bene le aree di lavoro che, a mio parere, sono abbastanza tipiche
di ogni formatore.
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Curriculum
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Mi
propongo attraverso quel che ho fatto in questi anni, magari trovate
delle idee per voi o delle suggestioni da ricuperare o semplicemente
vi fate un'idea.
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Il
sito del corso per insegnanti di cultura generale
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propone
diversi elementi d'interesse:
-
un percorso formativo
- dei materiali metodologici
- link a siti utili per la scuola professionale
- il sito del Manuale svizzero per le qualifiche
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Questa
sigla ha dato il nome a un progetto d'innovazione scolastica che
ho diretto, insieme a Sabrina Guidotti, durante tre anni e fino
all'estate 2003. Il progetto è gestito dalla Società
degli impiegati di commercio, del Canton Ticino ed è stato
sostenuto dall'Ufficio federale dell'uguaglianza, dall'Ufficio federale
della formazione e della tecnologia e dalla Divisione della formazione
professionale del Canton Ticino - Svizzera. L'Istituto svizzero
di pedagogia ha pure sostenuto l'iniziativa, contribuendo alla realizzazione
di numerosi momenti formativi.
Tre
effe: futuro, fantasia, formazione.
L'idea di base è di favorire negli apprendisti e nelle
apprendiste una riflessione permanente sui propri piani di carriera
e di formazione.
Le
aree considerate sono anche tre: Ruolo, Competenze, Conciliazione
La definizione di queste tre categorie ha permesso di approfondire
alcuni aspetti legati alla costruzione di competenze nella scuola
di commercio, esercitare l'assunzione di ruoli diversificati sia
sul piano professionale sia nella quotidianità e di affrontare
il tema della carriera integrandolo nel concetto di conciliazione
tra progetti personali e progetti professionali.
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Formazione
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In
questo settore propongo esperienze e materiali che hanno a che
fare in generale con la formazione. Sono insomma i contenitori
nei quali produco e sperimento i materiali presentati nel settore
"Prodotti"
Una
delle attività di cui posso parlare e l'Accompagnamento
di progetti d'istituto. Dal 1995 ho accompagnato progetti di sviluppo
collegati a nuovi programmi, nuove professioni o all'introduzione
di nuove strategie didattiche o di nuove tecnologie.
Nel 1998 ho presentato un resoconto,
nell'ambito di un congresso sulla formazione professionale.
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Labor
Transfer
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Questa
azienda di servizio si occupa di due grandi aree d'intervento:
- assicurando momenti formativi a persone che sono alla ricerca
di un impiego
- proponendo formazioni specifiche, sia di lunga durata sia di
breve durata
- fornendo una consulenza ai quadri di aziende, per operare bilanci
di competenza in caso della necessità di riqualifica, outplacement
o altro.
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Settore
ICT
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Il
lavoro che svolgo per il settore dell'ingegneria dell'innovazione
presso l'ISPFP di Lugano, mi
occupa da alcuni anni nell'accompagnamento di progetti che sperimentano
l'utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione
nei sistemi formativi.
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